Situazione preoccupante nel nord della Siria, si blocchi l’avanzata turca

Arci, Anpi, CGIL e Legambiente inviano un appello ai vertici istituzionali italiani ed europei, dal presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, al Ministro Di Maio, ai presidenti delle Camere, Casellati e Fico, alla presidente della Commissione e del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen e David Sassoli.

Nell’appello le associazioni e il sindacato si dichiarano “angosciati e preoccupati per quanto sta accadendo al confine tra Turchia e Siria”.

“A seguito delle improvvide dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump – continuano – il Presidente della Turchia Erdoğan ha dato avvio all’avanzata dell’esercito nelle zone storicamente abitate dalle popolazioni curde.

L’esercito curdo – sottolineano –  è stato negli ultimi anni alleato delle forze occidentali e protagonista nel respingimento dell’avanzata dell’Isis, per la cui causa ha pagato un ingente prezzo di sangue. La convivenza tra la popolazione turca e curda potrà essere praticabile solo se lo Stato Turco accetta di sedersi a un tavolo di trattative con i rappresentanti curdi, con pari dignità, per trovare un accordo sul riconoscimento e indipendenza dei loro territori.

La comunità internazionale, l’Europa, l’Italia – rimarcano – hanno un debito di riconoscenza nei confronti delle donne e degli uomini curdi che si sono battuti fino alla morte per fermare il comune nemico Daesh e salvaguardare la sicurezza dell’Europa e del nostro Paese.

Chiediamo – concludono – che si cessino immediatamente le manovre di invasione del territorio siriano abitato storicamente dalla popolazione curda; che si dia mandato a una delegazione internazionale che garantisca la fine delle ostilità, il rispetto dei confini e il diritto internazionale; si garantiscano i soccorsi; che si apra una sessione di discussione nel Parlamento europeo quanto in quello italiano e che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite se ne occupi con urgenza”


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