Intrecci Meridiani: nel campeggio dell’Arci per discutere del futuro del Mezzogiorno
Oltre 300 persone si sono incontrate per tre giorni di discussioni, dibattiti e concerti al Sovereto Camping, nel comune di Isola di Capo Rizzuto, un’oasi naturale che grazie alla cura dell’Arci Crotone è tornata ad essere un’area per campeggiatori e a proporre un turismo lento e sostenibile.
Tre giornate molto intense, a significare la riuscita di un evento che puntava tutto sull’intreccio di esperienze diverse, in cui è emersa ed è stata analizzata la realtà del mezzogiorno con le sue contraddizioni e le sue ricchezze e opportunità. Ha funzionato la collaborazione tra DemA- Democrazia e Autonomia, l’associazione politica nata dal laboratorio politico napoletano e che è presieduta dal Sindaco Luigi De Magistris, e l’ Arci di Crotone che non solo ha ospitato l’evento nel campeggio, ma ha offerto ai partecipanti un cartellone musicale e culturale che ha visto susseguirsi sul palco ospiti del calibro di: Michele Scerra, i Tetes de Bois e Omar Suleiman.
Abbiamo visto confrontarsi attivisti dei movimenti sociali meridionali, realtà impegnate contro la devastazione ambientale, in difesa della salute, dei beni comuni, contro le mafie e la corruzione. Si sono alternate vertenze sul lavoro precario, battaglie per l’integrazione, realtà politiche civiche e della sinistra calabrese e meridionale. Hanno preso parola le migliori intelligenze del nostro Sud: esperienze amministrative, da Napoli a Riace, da Brindisi a Rossano, modelli di accoglienza, modelli di riuso dei beni comuni e confiscati alle mafie pratiche di innovazione capaci di costruire un lavoro sano e di qualità in un Sud in cui la disoccupazione e l’emigrazione giovanile è il vero grande dramma politico di questi 20 anni. È stata un’occasione concreta per unire energie positive ed intrecciare un pensiero nuovo a partire dai Sud. Crediamo infatti che la vera sfida per le realtà sociali che animano il mezzogiorno sia quella di organizzare e interpretare la necessità politica e sociale di costruire alternative vere alla torsione razzista e autoritaria che caratterizza il governo del nostro Paese.
Questa tre giorni è servita a scrivere l’inizio di una nuova grammatica della questione meridionale: guardare alle opportunità che terra, energie e intelligenze offrono al Mezzogiorno nel XXI secolo significa porsi concretamente il tema del futuro del nostro paese e dell’Europa intera.
In tanti hanno messo al centro il tema dell’emigrazione e affermato con forza la necessità di costruire opportunità per il rientro di decine di migliaia di giovani. Crediamo che lo si possa fare, partendo dal riuso dei beni comuni, dalla lotta alla rendita agricola e immobiliare che priva del diritto al lavoro e alla casa, da un nuovo modello di sviluppo associativo, dalla costruzione di azioni di innovazione e cooperazione che possano creare uno sviluppo capace di far tornare i giovani e di non devastare il prezioso ecosistema che ancora resiste nel Sud Italia.
È stato l’evento ‘numero zero’ di Intrecci Meridiani e possiamo dire chiaramente di esserne soddisfatti.
Ci riconvocheremo quindi, provando ad intrecciare ancora più reti meridionali, nel prossimo anno sempre nella splendida pineta dell’ Another Beach Project gestita e curata dai compagni e le compagne dell’Arci di Crotone.
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